domenica 30 settembre 2018

SI PUÒ FARE: LA PIAGA EFESTO

RECENSIONI A PIEDE LIBERO
Ma salve miei piccoli e piccole amici ed amiche, ben ritrovati in compagnia del vostro beneamato Lettore Folle, di ritorno tra le pagine del web dopo un altro weekend di latitanza, cosa ci volete, quando si sta tra pagine ben più confortevoli, calde e d'ispirazione, ossia quelle cartacee, ovviamente, è ben difficile lasciarle, un po' come cercare di levare la coperta a Linus.
Anche a sto giro non sono esattamente senza materiale interessante da proporvi, come la settimana scorsa, anzi volendo pure di più in quanto a quella già precedentemente annunciatavi se ne va ad aggiungersi altra e chi tra di voi segue il profilo instagram reviewsontheloose, mia incarnazione in formato più ristretto, probabilmente ha già avuto modo di notare pubblicazioni appetitose recensite in brevissimo ma che meriterebbero una trattazione ben più approfondita.
Ma, come sempre, bando alle ciance e iniziamo subito, prima che l'ispirazione fugga verso altri universi cartacei!

La Piaga Efesto (The Hephaestus Plague, Thomas Page)

Gli insetti hanno tante cose che gli uomini desiderano. Ordine. Stabilità. Resistenza. Dio è stato buono con gli insetti.

Di solito avrei iniziato il mio articolo con il paragrafo Due parole sull'autore, sfortunatamente a questo giro mi è pressoché impossibile. Dopo un'attenta ricerca, infatti, nono ho trovato alcuna biografia dell'autore online, eccezion fatta per poche note su Goodreads ed Internet Movie database. Page nasce in quel di Washington nel '42 ed ha all'attivo quattro romanzi, due dei quali tradotti per la celeberrima Urania, La Piaga Efesto e Progetto US Navy WP, noto nell'edizione originale come Sigment Active. La Piaga Efesto, come c'era da aspettarsi, ebbe un minimo di risonanza, tanto da meritarsi la trasposizione cinematografica nel 1975 (diretto da Jeannot Szwarc, per fortuna non ho da preoccuparmi della pronuncia del regista, visto che questa non è una videorecensione!!) dal titolo - più che profetico decisamente spoilerante - Bug, ovvero Bug l'Insetto di fuoco per il popolo italico.
Ancora una volta mi trovo a ringraziare la Baia, che mi ha concesso di entrare in possesso e prendere, scoprire e tentar di far riscoprire a voi altri che questo che apparentemente potrebbe essere un romanzetto come tanti ma che senza dubbio mette carne al fuoco senza tuttavia togliere il gusto dell'azione e della suspence.

TRAMA
La Piaga di cui tratta questo romanzo si svolge fondamentalmente in due atti, anche se il buon Page pensa bene di dividere la storia in tre. Nella prima abbiamo una causa naturale, in questo caso un terremoto che attraverso una spaccatura nel terreno sguinzaglia sulla Georgia una minaccia ancestrale, ossia insetti di una specie finora sconosciuta in grado di produrre fuoco. Inizialmente non sembrano una grave minaccia, tuttavia i contadini locali si trovano costretti a rivalutare la situazione quando iniziano a scoppiare incendi a destra ed a manca. Sarà quindi compito degli scienziati trovare una soluzione. Sfortuna vuole che l'entomologo chiamato a studiare il fenomeno, James Lang Parmiter, se ne interessa in modo ossessivo, tagliandosi fuori dal resto della comunità scientifica, mentre gli insetti, diffusisi un po' ovunque poiché avendo come fonte di nutrimento il carbonio puro sgusciano nei tubi di scappamento delle macchine, venendo trasportati un po' ovunque,loro malgrado.
Mentre il resto degli scienziati cerca un modo di sterminare i blattoidei Hephaestus Parmitera, così ribattezzati dallo stesso Parmiter, dopo che questi ne ha seviziate a dozzine per studiarne composizione e determinarne l'appartenenza all'uno o all'altro ordine, nel modo più "pacifico" possibile, ossia attraverso predatori naturali o, al più, con veleni. Sfortunatamente il carapace estremamente duro degli insetti unito alla capacità di produrre fuoco, mette a dura prova qualunque predatore terrestre insettivoro.
Parmiter tuttavia capisce quasi subito che gli altri scienziati sono sulla pista sbagliata e dal momento che i Parmitera non si riproducono hanno il tempo contato. Il caso vuole, tuttavia, che sia proprio Parmiter a scoprire in che modo ucciderli, attraverso particolari onde sonore. Vedendosi costretto a diffondere la notizia, isola un esemplare di Parmitera, ribattezzato poi Clarence, e dopo aver costruito una camera di decompressione casereccia con l'aiuto del suo fido assistente Metbaum, spinge l'esemplare ad accoppiarsi con Madeleine, un esemplare di Gromphadorhina Portentosa che tiene abitualmente nel suo studio, dando vita ad una seconda generazione, che si rivela decisamente più intelligente ed aggressiva delle due originali, oltre ad essere immensamente prolifiche, immuni agli effetti della pressione della superficie terrestre.. e anch'essa in grado di produrre fuoco. Parmiter si chiude quindi in se stesso a studiare questa nuova generazione nella cantina di casa, notando lo spiccato acume, quasi senziente, della seconda generazione si convince di averli addestrati, in verità gli animaletti presto raggiungono un numero tale da sfuggire al suo controllo, arrivando a uccidere ogni potenziale minaccia alla loro esistenza, perfino lo stesso Parmiter, salvato in extremis dal grave incendio della sua casa dal suo vicino, quest'ultimo preferisce salvare lui piuttosto che la moglie andata poco prima da Parmiter.

Gli insetti a piede libero mettono il paese a ferro e fuoco, mangiando tutto quel che trovano e uccidendo gli umani come niente fosse, dirigendosi nuovamente in direzione della voragine da cui i loro genitori sono inizialmente usciti per poter ritornare nel sottosuolo, Parmiter recuperatosi appena un po' dalle ustioni dell'incendio, con l'aiuto di Metbaum - pienamente guarito da un morso di Parmitera di qualche mese prima - attraversa le 100 miglia che lo dividono dalla fenditura, per andare a distruggere il sigillo di cemento posto a rimedio alla fuoriuscita degli insetti e consentire alla nuova minaccia di tornare al proprio ambiente naturale. Parmiter riesce nella missione, non prima di vedere il proprio assistente sopraffatto dalla fiumana di scarafaggi lanciafiamme, la sua macchina distrutta, inoltre, a sigillo saltato, viene trascinato nella voragine assieme agli scarafaggi, in quanto ormai "parte integrante" della comunità di insetti.

I Personaggi
Wiki li differenzia in modo probabilmente troppo puntiglioso, tuttavia, per quanto esistono altri personaggi caratterizzati, più o meno, da Page, come il patologo Wiley King interpellato per analizzare i batteri che infestano le budella dei Parmitera o anche Max Linden tassonomo del Servizio di ricerche agricole al lavoro per trovare un predatore naturale a cui far mangiare i parmitera, poi morso da un serpente corallo nel corso degli esperimenti, si potrebbe tranquillamente riassumere il tutto con: i Parmitera: elemento improbabile della vicenda; James Lang Parmiter, scienziato inizialmente specializzato che acquista il fare del più tipico scienziato pazzo alla dottor Frankenstein nel corso degli esperimenti sulle simpatiche blatte che gioca a fare Dio con le stesse dando infine vita alla seconda generazione sulle quali si convince di avere un qualche potere e che troppo tardi capisce di essersi fondamentalmente sbagliato.

Per quel che mi riguarda è senza dubbio uno di quei romanzi da riportare in auge, che porta in esame tematiche animaliste (rappresentata dalle torture agli svariati insetti per quanto immaginari,"al servizio della scienza) oltre al tipico tema fantascientifico della presunta onnipotenza della scienza che non sa quando porsi un freno, finendo per diventare causa essa stessa di guai. I personaggi, come abbiam detto non son tanti, solo quelli che servono senza sbrodolare eccessivamente, mentre la trama è più che godibile, lenta forse nella parte centrale ma appagante nel finale in crescendo. Una lettura ben più che dilettevole!
E voi li avete letti? Se sì che ne pensate? Lasciate un commento qui sotto e, se volete, condividete!
Noi ci vediamo Domenica prossima con un nuovo post e una nuova lettura! Bzzzzzz!


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domenica 16 settembre 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: I RANGERS DI FINNEGAN

Oh ben ritrovati care amiche e cari amici del vostro bene amato Lettore Folle! Dopo lo speciale su The Bible of Metal che ringrazio infinitamente  dell'ospitalità, son ben lieto di riaccogliervi nuovamente nella mia cripta intasata di libri, libricini, libroni, fumetti e chi più ne ha più ne metta. La latitanza, come avete potuto vedere dalla mia assenza di Domenica scorsa, è ancora di casa, tuttavia voglio ben sperare che la mia assenza non faccia sparire in voi la voglia di leggere queste mie poche righe, con le quali quest'oggi, ammetto, ero piuttosto indeciso, dal momento che di letture - fumettose e non - interessanti in quest'estate, specialmente ad Agosto, ne ho avute parecchie.
Avrei potuto parlarvi dell'epocale evento dylaniato che ha visto partecipe il principe dell'horror italiano per eccellenza, così come avrei potuto parlarvi anche di quello che è destinato a diventare il migliore albo DYD del 2018 o, perché no, avrei potuto parlarvi di una delle ultime avventure di Draka. Alla fine ho deciso di dare ascolto ad un fastidioso grillo che mi trapana il cervello a furia di frinire a tutto spiano pur di farsi ascoltare e che mette un po' tutti d'accordo.
Per cui bando ai convenevoli e iniziamo subito!


I rangers di Finnegan
Albo Speciale Tex #33 (Mauro Boselli; Mario "Majo" Rossi)
Il mio avvicinamento a Tex è stato per così dire dovuto, mio padre era infatti accanito lettore del buon vecchio Aquila della Notte e nonostante le decadi trascorse dalla sua scomparsa, tra le altre cose, m'ha lasciato imbucati in soffitta svariati numeri della vecchia Edizioni Araldo (c'erano anche diversi Zagor, Mark, qualche Diabolik e persino un Oltretomba, ma questa è un'altra storia). Un po' per scherzo ho iniziato a leggere quindi i primi numeri e stranamente mi son ritrovato a colmare i vuoti grazie alle svariate ristampe ricercate su ebay; per quanto i primi Tex fossero infatti decisamente più leggeri rispetto a Dylan Dog ed agli altri eroi di Bonelli odierni, univa l'utile al dilettevole e tutt'oggi ben si presta a portar un po' d'aria fresca tra un'avventura dell'Indagatore ed una dell'agente Never - stesso discorso per Zagor.
Questo albumone, il numero 33 degli speciali, va completando il mio ciclo familiare, se vogliamo, me l'ha infatti preso mia madre volendo improvvisarmi un pensierino, inoltre è frutto del team clue del buon mr. Draka, non che sia una novità, almeno per quanto riguarda Boselli che dopo 32 anni a cavallo di Tex si mantiene sempreverde, unendo l'utile al dilettevole con una trama dalla profondità inaspettata.

TRAMA
...ed è proprio questo il bandolo della matassa: una trama inaspettatamente profonda, frutto di anni di esperienza, tanto di Tex a suo figlio Kit quanto di chi ne ha delineato la storia in questi tempi tuttosommato burrascosi, rivolto al lettore a non fidarsi di chi è apparentemente rispettato ed osannato.

In questa avventura, infatti, Tex ed i suoi pards si dividono in due gruppi ed indagano, su richiesta dei Comache dekka tribù di Quahad, su un presunto attacco infame subito da parte dei rangers di Finnegan avvenuto senza apparente ragione, dal momento che i membri della tribù sono in pace coi bianchi. Kit, guardato da lontano dal patrigno Carson di cui porta il nome, si infiltra tra le file di Finnegan, venendo inizialmente infinocchiato dal suo personaggio, mentre Tex e Tiger Jack si mettono sulle tracce dei Comacheros, sospettati anch'essi dell'attacco.
Kit sfortunatamente dovrà tuttavia ricredersi quando scoprirà l'amara verità nel peggiore dei modi, venendo salvato appena in tempo dall'intervento di Carson, nel frattempo Tex, Tiger ed il capo dei comacheros si trovano a dover affrontare il fuoco d'inferno di Finnegan e i suoi, giunti al covo dei comacheros per far piazza pulita ed insabbiare la faccenda.

Una storia che fa riflettere senz'ombra di dubbio e che ben si presta a un qualsiasi lettore, sia del vecchio che del nuovo Tex, lasciando spazio al divertimento e spezzando la vaga amarezza della dura lezione che Kit dovrà imparare a sue spese, avessimo tutti le spalle così ben protette da angeli custodi provvisti di colt... Per quanto mi riguarda I rangers di Finnegan merita senza dubbio l'appellativo di speciale, così come si merita un posto di riguardo sullo scaffale. La trama è coinvolgente, ben scritta e curata alla perfezione. Se non l'avete ancora presa, male, molto male! Rimediate e buona lettura!
Voi che invece l'avete già letta che ne dite, vi è piaciuta? Se no scrivetemi nei commenti cosa ne pensate e, se l'articolo vi è piaciuto, condividete!
Noi ci rivediamo come sempre Domenica prossima per parlare di una nuova lettura! Hasta la vista amigos!

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domenica 13 maggio 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: IL TANGO DELLE ANIME PERSE + NESSUNO È INNOCENTE

OFFERTA SPECIALE, SPECIALISSIMA!
Ebbene sì, avete capito bene, oggi si fa il due per uno, così in un post soltanto parlerò non di uno ma di due albi, per celebrare questo weekend di continuità in compagnia del vostro carissimo Lettore Folle! Di uno dei due albi avrei voluto parlare il mese scorso ma tra una cosa e l'altra ne è totalmente scappata l'occasione, poco male! Con questo speciale risolviamo l'insoluto con una soluzione bella densa e passa la paura!
Prima di immergerci in questa novità del 2x1, vorrei fare una piccola premessa per quanto riguarda l'antipasto lovecraftiano postato giusto ieri sera tratto dalla serie manga Bungo Stray Dogs. Era francamente un sacco di tempo che non leggevo manga, dai tempi delle superiori tipo, e questa mi sembra la serie migliore che mi sia capitata sottomano da un anno a questa parte, superando di diverse spanne Soul Reviver. Parleremo di entrambe ovviamente, but not today! Quindi basta cazzate e iniziamo pure con questo bis di DYD!


Il tango delle anime Perse / Nessuno è innocente
DYLAN DOG #379 (Simeoni/Brindisi) & #380 (Barbato/Saudelli)
Boom! direi che per un bis non potevo scegliere numeri più diversi tra loro, come spesso accade del resto tra gli albi dylaniati, Uno classico, melancolico, con un pizzico di fantasy, l'altro più terra terra, thriller da morire e che rispolvera una vecchia idea tuttavia sempre verde, come spesso accade come numeri iconici di Dylan Dog. Ma andiamo con ordine!

Il tango delle anime perse è il numero di cui avrei dovuto parlarvi il mese scorso, come vi accennai nell'articolo di Dormire forse sognare (e se non vi ricordate male, anzi malissimo, recuperate!). Distribuito sul calar di Marzo come di consueto per la serie e frutto della combo Simeoni/Brindisi si distingue essenzialmente per tre fattori: un ennesimo viaggio nell'aldilà, come al solito presentato come fosse il primo ed in modo diverso dal solito (che ricorda più le sedute ipnotiche per parlare con Pazuzu fatte a Regan in L'esorcista II - L'eretico) ed in cui, ancora una volta il detective dell'incubo dovrà fare i conti con la triste mietitrice, secondo, l'incontro con una sua recente conoscenza servirà a tirarlo fuori dai guai, ed infine un lungo e triste epilogo chiude la storia come un assolo di chitarra tirato al limite in una ballata struggente.

Dall'altro lato troviamo Nessuno è innocente, quest'ultimo firmato dal duo Barbato/Saudelli che prosegue l'iniezione di continuity, tornando su binari più seri, realistici, con un complotto in grande stile orchestrato dai piani alti di Scotland Yard (a cui ricordiamo Dylan ha rotto le uova nel paniere in Non Umano) ma portati avanti in prima linea da tale Gorman. Ed in questo calderone che altro abbiamo? Suspence a bizzeffe, talmente densa da mettere a repentaglio la vita persino delle solitamente invulnerabili spalle comiche, durezza delle forze dell'ordine ai danni di tutti, pure delle - più o meno - vittime, il tutto guarnito da una reprise del tema del male come veleno comune o appunto male comune, come malattia o virus, apparsa nel mitico numero 51: Il Male, ma come detto, sempre verde e funzionale. Ad impreziosire il 380simo numero della serie regolare, troviamo inoltre almeno un paio di citazioni di spessore, la prima dovuta alla Aston Martin di Tyron in quanto lui fan della serie tv Attenti a quei due, la seconda, sul finale, riguarda una celebre battuta di Scarface.


TRAMA
Ne Il Tango delle anime perse, troviamo Dylan ingaggiato da tale Paul Morris, il quale desidera a tutti i costi fare un ultimo ballo con la defunta moglie, dal cui ricordo non riesce a separarsi. Dylan per contro chiederà l'aiuto dell'immancabile Trelkovski, la quale tuttavia non riuscirà a mettersi in contatto con l'anima della defunta, in quanto un'altra presenza arrabbiata fa da interferenza. Trattasi della rabbia dello spirito dell'altresì defunto Philip Benson, figlio schizofrenico di Alfred Benson, frodato dal duo di avvocati Paul e Lara Morris, entrambi suicidi per i sensi di colpa derivanti, ma tenuti in uno stato di sospensione.
Con l'aiuto della Trelkovski, Dylan andrà nuovamente nell'aldilà o, meglio, un luogo tra la vita e la morte, nel sogno dello spirito di Philip per liberare le anime. Giunto a cospetto dell'uomo, Dylan si troverà ad affrontare la sua rabbia per lo stato di abbandono in cui è finito, Philip infatti è morto senza tuttavia rendersene conto. Calmato e slegato dal letto a cui è legato, Dylan gli consente finalmente di andare attraverso la luce. Sembra tutto risolto, tuttavia appare la Morte che, irritata dalle continue interferenze dell'old boy, esigerà la sua vita, Dylan tuttavia non si perde d'animo e gli offre l'anima di Philip e dei coniugi Morris per poter tornare in vita, patto che la Morte accetta. Ad aprirgli la porta per tornare alla vita troverà lo spirito passato bambino di Timmy, ormai già risvegliato dal coma indotto dallo spirito di Nina Whiteshell. Nel buttarsi nel varco tuttavia Dylan cerca di portarsi dietro lo spirito bambino di Timmy, azione che alla morte piacerà poco e tenterà di prendersi anche l'indagatore dell'incubo, tuttavia una provvidenziale iniezione di adrenalina strappa Dylan alla sua falce.


In Nessuno è innocente, invece, Dylan sarà accusato del tentato omicidio per avvelenamento di Tyron, l'ispettore che ha preso il posto di Bloch dopo che quest'ultimo è andato in pensione ed a detta dell'accusa è proprio per difendere quest'ultimo da un'inchiesta partita dai piani alti che Dylan avrebbe agito così e, per una volta tanto, lo stesso Bloch si troverà a raggiungere Dylan dietro le sbarre non per aiutarlo, bensì per fargli compagnia. La sua cauzione tuttavia verrà pagata da Jenkis, il quale ha contattato il cugino per difendere il buon pensionato.
Dylan subirà una discreta lavata di capo da Rania, quindi una ripassata da parte delle forze dell'ordine che cercano una confessione a tutti i costi, nel frattempo Groucho va a parlare con Tyron, uscito dall'ospedale, il quale ha già capito che c'è qualcosa di più in ballo, infatti pagherà di nascosto la cauzione a Dylan e si preoccuperà di nasconderlo. I due e Bloch uniranno quindi le forze, arrivando alla conclusione che il responsabile del complotto sia Gorman, il quale provando rancore nei odio per Dylan, rancore per Bloch, che mancò di sceglierlo come suo sostituto ai tempi del pensionamento e Tyron come nuovo ispettore, ha ben pensato di cogliere tre piccioni con una fava, facendosi fregare a sua volta, per una svista non da poco, il veleno da lui usato per avvelenare Tyron era presente sulle pagine del fascicolo dell'inchiesta, la quale trovavasi ancora al sicuro nell'armadietto di Tyron alla stazione di polizia.


PERSONAGGI PRINCIPALI
Oltre ai già menzionati Morris e Philip, ne Il tango delle anime perse, vale la pena dare maggior spazio alla Morte (e che morte, nell'albo figurano infatti alcune tra le migliori tavole raffiguranti la stessa, su tutte senza dubbio quella a pagina 89) che tenta nuovamente di mettere i bastoni tra le ruote all'old boy per impedirgli di turbare l'equilibrio e, per com'è finita in modo repentino la vicenda, probabilmente troverà il modo per farla pagare a Dylan in qualche modo, pur sapendo che quest'ultimo ha agito nel giusto.

In Nessuno è innocente, invece, oltre allo sbirro di ieri, di oggi ed il ciarlatano di serie Z, il finale aperto su Gorman fuggiasco quale nuovo portatore sano del Male, porta a credere che non sia effettivamente finita qui, stessa cosa vale per la semi smascherata sporcizia ai piani alti. E Rania? Rania stavolta non è esattamente tra i personaggi principali ma figura tra i comprimari assieme a Groucho e Jenkis (i quali, per altro, si rendono più utili del solito, superando il ruolo di semplice spalla comica, pagandone le dovute conseguenze), tuttavia i rapporti tra Rania e Dylan, così come dice egli stesso, difficilmente saranno più gli stessi, data l'escandescenza di quest'ultima alla notizia del tentato omicidio di Tyron da parte di Dylan. Che ci sia del tenero andato male, in corso di nascosto o non corrisposto tra lo sposato ispettore di colore e la bella aiutante? E Dylan avrà veramente deciso di metterci una pietra sopra a una possibile relazione con lei oppure è semplicemente il dolore di una ferita appena aperta? Lo sapremo solo leggendo le prossime avventure dell'indagatore dell'incubo!


Per quanto il pizzico di surrealismo dolceamaro del tango della anime perse possa risultare intenso, rinnovando inoltre il tema della danza tra gli albi di DYD già presente ne Il passo dell'angelo (368), non regge senza dubbio il confronto con nessuno è innocente la cui trama non perde un colpo dall'inizio alla fine, ed il far capire quasi dall'inizio chi sia l'antagonista della vicenda fa parte del gioco, per quanto mi riguarda se anche continuasse su questo piano chiudendo il ciclo col soprintendente ne sarei ben lieto, senza nulla togliere al pregio dei volumi surrealistici, si intende!
E voi? Li avete letti? Se sì, che ne pensate? Lasciate un commento se vi va e condividete!! Noi ci rivediamo tra sette giorni esatti con un altro post eheh! E ora ssst, è tempo di leggere!!


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domenica 6 maggio 2018

L'ORA DEI FANTASMI: RACCONTI CRUDELI

OGNI PROMESSA È DEBITO
Pensavate che vi avrei lasciati nuovamente con un pugno di mosche in mano questo weekend, eh? Ebbene avevate torto, care amiche e amici del vostro beneamato Lettore Folle! La settimana scorso, ahimè, ho dovuto assentarmi poiché dopo aver falciato il prato Sabato, ho passato il resto della giornata e il quella dopo a recuperare sensibilità alla mano sinistra e per evitare di scrivere qualche castroneria ho ben pensato di rimandare a quest'oggi, 6 Maggio, il nuovo articolo che riguarderà qualcosa di diverso dal mondo delle nuvolette parlanti, anche se, a ben pensarci, in questo paio di settimane ho letto diverse cosucce interessanti di cui varrebbe la pena parlare! Eh va beh eheh, terrò il meglio in serbo per la prossima volta, sempre che capiate il serbo ovviamente eheheh! Avanti, cosa son quelle facce? Tra dylaniati ci si intende!!
Come dicevo poc'anzi, questa volta ho per voialtri un articolo diverso dal solito e, tanto per solleticare la vostra curiosità, sono al lavoro su un altro speciale come quello su Narnia (che se ve lo siete perso, mannaggia a voi! Recuperatevelo qui, eheh!!). Ma per ora bando alle ciance ed iniziamo subito!!

Racconti Crudeli (Villiers del'Isle Adam)
Due parole sull'autore
Jean Marie Mathias Philippe Auguste, nome chilometrico che identifica il conte Auguste de Villiers de 'Isle-Adam autore maledetto, pressoché rinnegato dalla famiglia, meglio noto, almeno per me, con l'appellativo del Poe di Francia. Nato nel 1838 e al suo debutto come autore drammatico la famiglia - o meglio suo padre - cerca quasi subito di mettergli i bastoni tra le ruote rinchiudendolo gentilmente nell'Abbazia di Solesmes, facendo richiesta di accogliere il figlio al priore della stessa, tuttavia amici ed ambiente parigino sono un richiamo troppo forte per una mente brillante in piena fioritura, così il suo soggiorno all'Abbazia dura ben meno del previsto.
Nel bagaglio culturale del conte fanno capolino la filosofia tedesca con preferenze volte a Hegel, inoltre il buon Jean Marie eccetera eccetera si lascia affascinare dal misticismo del buon Edgardo (mica per niente l'appellativo che gli ho appioppato ha un senso) Alano Poe, che rifulge in questa raccolta di Racconti Crudeli, dati alla luce nel 1883 nei quali la vena artistica del nostro buon conte attinge, oltretutto al suo rimosso, a causa di un paio di amori giovanili interrotti bruscamente e nel peggiore dei modi. 
Pochi anni più tardi viene colpito da un tumore all'intestino che se lo porterà via nell'agosto del 1889, lasciando un discreto vuoto tra i nomi minori e venendo ricordato con queste parole dal poeta Stephan Mallarmé, come riportato dall'introduzione de I Racconti Crudeli di Savelli Editore:

"Un genio! Tale noi lo riconoscemmo. In quella specie di conclave che, agli inizi di una generazione, riunisce dei giovani allo scopo di conservare almeno un riflesso del sacro fulgore, nell'eventualità che uno di essi possa un giorno svelarsi come l'eletto, noi lo sentimmo subito presente e provammo tutti lo stesso turbamento."

I Racconti
Sfortunatamente l'edizione Savelli Editore che ha attirato la mia attenzione qualche tempo fa su ebay riporta una ben minima selezione di racconti brevi dei Racconti Crudeli, pur rimanendo più che sufficiente a testimoniare il valore di Auguste, anche a distanza di alcune settimane dalla lettura del volume. Essi sono: Vera, Le signorine di Bienfilatre, Antonie, Il duca di Portland, Virginie e Paul, Il convitato dell'ultima cena, Tanto da ingannarsi, L'impazienza della folla, Sentimentalismo, Il presagio, Il desiderio di essere un uomo, I fiori delle tenebre, I briganti e La sconosciuta. Per un elenco completo dei Racconti Crudeli, invece, vi rimando alla pagina di wiki.
Nella lunghezza e forma più varia, le storie del nobile franco finiscono per dare il meglio del meglio con qualche pagina extra, piuttosto che nei super-brevi Tanto da ingannarsi, Antonine e specialmente la sarcastica Vox Populi hanno il loro perché. Dei sopracitati, tuttavia, i più meritevoli di menzione più accurata sono senza dubbio Vera, Il convitato all'ultima cenaI briganti e La sconosciuta.

Vera si rifà senza dubbio a quel capolavoro contemporaneo di Stevenson Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde, almeno in parte. Il racconto parla infatti di un povero amante che alla morte della sua consorte decide di continuare a vivere con un unico domestico per far sì che il ricordo di lei all'interno dell'abitazione resti vivo e vegeto, fino a rivederla apparire, ad un anno dalla sua scomparsa, in forma eterea. Tuttavia, mentre il giovane l'abbraccia realizza che lei in verità è morta e rinchiusa nel mausoleo di famiglia e la sua immagine ivi sparisce, lasciando dietro di se unicamente la chiave del luogo di riposo. Classico ma sempre poetico amore gotico impossibile.

Il convitato all'ultima cena richiama prepotentemente il maestro Poe, ed a un ballo in maschera un gruppo di invitati si ritrova a dialogare con tale misterioso e poco loquace Signor Saturno il quale ha un diletto tutto particolare nel guardare la gente morire, come poi apprendono dal dottor Florian Les Eglisottes.

I briganti parla invece di uno spiacevole massacro di moschettieri inviati a dar la caccia ad un gruppo di briganti, la cui carriera di criminali è stata gonfiata a dismisura dai borghesi, poiché altro non sono che un gruppo di poveri ladri di galline. I moschettieri, capitati in una notte spaventevole di nebbia, finiscono col diventare preda del nervoso di aspettarsi un attacco da feroci banditi da un momento all'altro ed a un colpo accidentale partito da uno dei presenti, finiscono con l'impallinarsi a vicenda. I veri briganti, tuttavia, giungono sul posto solo a carneficina compiuta ed il loro capo, al macello, così commenta: "Fuggiamo a gambe levate e non mettiamo più piede in questo paese! [...] Riusciranno a provare... che siamo stati noi!"

Infine, dei brani che vi presento della raccolta, ho scelto La sconosciuta, che ripropone il tema dell'amore impossibile così come per Vera (ed anche per Sentimentalismo, che ho preferito tralasciare, anche se racchiude una serie di scambi di battute e arguzie nel dialogo tra i protagonisti, davvero meritevoli), questa volta però con un dialogo tra un giovine innamorato ed una ragazza bellissima ma con un difetto non da poco che l'ha portata a soffrire a lungo, finendo per non darsi più speranze e negando l'amore al giovane, poiché essendo sorda finisce per sentirsi data per scontata.

Per quel che mi riguarda credo proprio che prossimamente cercherò un'edizione completa dei Racconti Crudeli, anche se già quelli letti da questa vecchia edizione del 1980 rendono benissimo l'idea del livello elevatissimo di Villiers de l'Isle-Adam sono curiosissimo di leggere quelli mancanti all'appello che sono tutt'altro che pochi! Derivativi ma non troppo, profondi, riflessivi ma mai inutilmente arzigogolati più del necessario, tanto da renderli godibili e fluidi sempre e comunque, sono - ed erano - certamente qualità non comuni.
E voi li avete letti? Se sì, quale vi è piaciuto di più? Lasciate un commento qui sotto e, se volete, condividete!
Noi ci vediamo Domenica prossima con un nuovo post e una nuova lettura!


PS.: il mio preferito è Vera!!

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domenica 22 aprile 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: SANKAREA #2

L'ESTATE ALL'IMPROVVISO
Arieccoci qua, care amiche e cari amici del vostro amatissimo Lettore Folle, dopo un nuovo weekend di pausa, dovuto prevalentemente ad una domenica passata a falciare un prato che nemmeno fosse la giungla del Labuan di salgariana memoria, che mi ha portato per un pomeriggio intero a stare, come si dice in gergo videoludico AFK (Away From Keyboards, ossia lontano dalla tastiera per gli outsiders), citazione tutt'altro che casuale in vista di un futuro articolo, anzi ben due, ma questa, come si suol dire, è un'altra storia. Dopotutto siamo in un paese in cui generalmente prendiamo tutto sempre con comodo ed a rilento, vedete le elezioni, a quasi due mesi commerciali dalle ultime ancora non abbiamo un governo, non solo, non si sa nemmeno se lo si potrà fare! Ah, Italia!!
Ma prima ancora di andare ad impelagarci in discorsi e temi che non ci riguardano granché, torniamo su binari già testati, caldi, oleati e pronti all'uso. Dal titolo del post avrete già capito di che si parla, per cui è inutile esitare ulteriormente ed iniziamo!


Sankarea - Un amore di zombie #2
(Mitsuru Hattori)
Wow, devo dire che questo bimestre è passato alla velocità della luce! E va benissimo che si tratti di una ristampa ma barare sulla periodicità anche no, dai, tanto vale farlo diventare direttamente un mensile! Fortuna vuole che si tratti di una serie dall'appeal di proporzioni stellari, grazie ad un volume pilota tutto particolare! 
Il secondo volume di Sankarea - Un amore di zombie è infatti nuovamente disponibile dallo scorso 29 Marzo su Planet Manga/Panini Comics (50 giorni dopo, circa, rispetto l'uscita del primo), e per quanto il volume di informazioni che il buon hattori ci scaglia contro sia decisamente inferiore rispetto all'albo apripista della serie, a sto giro troviamo un certo approfondimento di taluni personaggi portanti per la trama ed in un certo qual modo pure alcuni comprimari, dulcis in fundo Mitsuru getta il sipario con un cliffhanger che più classico di così si muore, con un accenno ad un personaggio nuovo nuovo; questo mantenendo una certa carica comica ed erotico-disturbante, aggiungendo un pizzico di dramma che senz'ombra di dubbio non guasta!

TRAMA
Abbondantemente sgamata
Come detto poco fa, la storia in questo nuovo volume di Sankarea è senza dubbio meno carica di informazioni e si sviluppa fondamentalmente in due tempi.
In un primo tempo, Chihiro sarà preso dal cercare una soluzione alla decomposizione di Rea, la quale irrigidita dal rigor mortis non potrà muoversi, costretto a nasconderla per poi andare a pulire la casa-tempio della famiglia Furuya, Chihiro la mette nell'armadio, tuttavia la non-morta inizia a sentire i morsi della fame. La ragazza viene tuttavia scoperta dalla cugina di Chihiro, Ranko, la quale, passando dal tempio per una consegna dal suo negozio di alimentari, decide di prendere in prestito un nuovo film, ma sentendo i brontolii dello stomaco di Rea, se la ritrova praticamente addosso in un pseudo attacco zombie, arrestato dall'intervento di Furuya, il quale viene baciato - e morso - da Rea in uno stato apparentemente di semi-coscienza, dal quale quest'ultima si riprende unicamente dopo aver mangiato qualche foglia di ortensia. L'occasione si dimostra tutt'altro che sfortunata, infatti il ragazzo chiede a suo padre, Doon Furuya, il permesso di ospitare la ragazza, mentre il nonno, in un momento di lucidità svela alcuni dettagli circa l'essere l'autore della formula per resuscitare i morti e via dicendo, momento più che fugace, in quanto il lancio di un vaso da parte di Ranko, lo fa tornare nel regno dei rimba.


Papà decisamente tardo, già.
Per studiare lo stato di decomposizione della ragazza, Chihiro decide di filmarla con carattere scientifico, tuttavia Rea gli permette di farlo a patto di farla divertire con attività da persone normali, cosa che in famiglia non le permettevano, sicché i due escono a fare shopping, sotto l'occhio vigile di alcuni scagnozzi inviati da Danichiro Sanka, i quali hanno l'ordine di rapire la ragazza e riportarla a casa. Sfortunatamente la superforza da zombie di Rea impedisce al gruppo di portare a termine il colpo, così procedendo al piano B, rapiscono l'inerme Chihiro. Portato a cospetto di Danichiro sarà costretto ad affrontare un duello per dimostrare al padre di Rea di sapersi difendere e poterla proteggere. Infilzato da un fioretto di Danichiro, il ragazzo riesce a mettere in ginocchio il padre di Rea e dopo avergli fatto una ramanzina sul suo egoismo di soggetto inquietante, molesto ed egoista, lo porta ad autoanalisi dal quale sembra iniziare a comprendere i bisogni della ragazza, acconsentendo, infine, al soggiorno a casa Furuya di Rea.
Nel frattempo una misteriosa ragazza è appena atterrata e sembra voler aggiungere guai al problema della decomposizione imminente.





PERSONAGGI
Come nel precedente, anche in questo secondo volume della saga di Sankarea troviamo che i personaggi portanti della trama sono senza dubbio Chihiro, Rea e suo padre Danichiro, ai quali si aggiunge la comprimaria Ranko, la quale, a questo giro, assume un carattere senza dubbio più rilevante che nel volume pilota, dimostrando che il suo affetto per il cuginetto va oltre la semplice sessualità e dimostrando una vera e propria gelosia e possessività nei confronti di quest'ultimo, affermando, inoltre, che secondo un dialogo che avrebbero fatto all'asilo lei e Chihiro sarebbero fidanzatini, marcando in un certo qual modo il territorio. 
Per quanto riguarda Chihiro e Danichiro (curioso che i due nomi siano così simili tra loro), invece, stabiliranno il primo contatto reciproco venendo allo scontro; in questo luogo il primo dimostrerà di non essere semplicemente un personaggio tendenzialmente pigro durante la stagione primaverile/inizio estate, bensì confermando le sue doti analitico scientifiche, consentendo a Danichiro di attuare un primo esame di coscienza, la cui prima risposta è il tentato omicidio del ragazzo, sventato unicamente grazie al morso della zombie, il quale ha trasmesso parzialmente la tossina della pianta velenosa facente parte della pozione che l'ha riportata in vita al ragazzo, impedendogli morte certa. Compiuto il gesto impulsivo ed atterrato, Danichiro si troverà a riesaminare il proprio rapporto con la figlia ed a chiedersi se effettivamente ha sbagliato qualcosa con quest'ultima.
Per quanto riguarda Rea, invece, scopriamo che nonostante la sua ritrovata superforza-zombie, sente comunque il bisogno di sentirsi protetta ed a rapimento sventato corre tra le braccia di Chihiro.

A completare il quadro troviamo anche stavolta alcuni personaggi minori, alcuni dei quali acquista un certo rilievo, come per esempio il nonno, scopertosi autore della formula zombie, o anche il padre Doon Furuya, il quale vedendo l'interesse del figlio per qualcosa che non è uno zombie accetta di buon grado di ospitare la ragazza, infine troviamo la frigidissima Aria Sanka, che conferma, in abiti succinti, il disinteresse nei confronti della figlia, causato probabilmente dall'affetto morboso del padre nei suoi confronti (di Rea).
Fanno inoltre nuovamente capolino Yasutaka, di passaggio al centro commerciale in un tempo morto (ah ah ah), il quale si offre di far compagnia a Rea mentre Chihiro è a prendersi qualcosa da mangiare, poco prima del tentato rapimento, e Mero, la sorella di Furuya, sulla quale si avventa gentilmente Ranko, proponendo di fare insieme il bagno con le amiche di quest'ultima; entrambi tuttavia sembrano più che altro riempitivi, diversamente dalla servitù di casa Sanka, che viene presentata al lettore, parte della quale dimostra un affetto morboso per quest'ultima dello stesso livello di quello paterno, a sottolineare l'ambiente in cui può essere cresciuta.


Totalmente meaningless, ma per lo meno è
bello da vedere e, quasi quasi, degno
di Play X.
Scalando una marcia ma ingranando più a fondo, la storia di Sankarea rallenta sensibilmente, ma tutto sommato non è un male, aggiungendo al tutto una dose ancora più generosa di curve e fetish che sicuramente non guastano... tranne i gusti necrofili di Chihiro Furuya, quelli se possibile vanno sempre più sul disturbante, in quanto già alle medie il ragazzino afferma di aver voluto dare il proprio primo bacio ad una ragazza zombie (obiettivo checkato alla grande), inoltre dimostrando un certo apprezzamento - decisamente più accentuato rispetto alle sue curve spoglie di quando ha dovuto nasconderla per le pulizie del tempio - per il costume da coniglietta in cui Rea è stata infilata dalle cameriere. Tuttavia il poster di metà volume, per quanto apprezzabile, è palesemente fuori contesto, perdendo d'interesse.
Per quanto mi riguarda direi bene ma non benissimo, la storia appianata col padre e i dilemmi su chi e come avesse scritto il libro con gli appunti magici parzialmente risolti, chiudono diversi cerchi, spero vivamente che la misteriosa nuova arrivata aggiunga un bel pochino di carne al fuoco, ma lo scopriremo a Giugno (o a fine Maggio, chissà)!
E voi? L'avete letto? Se sì, di nuovo, non spoilerate, muchas gracias! Eheh!! Che ne pensate? In entrambi i casi, lasciate un commento, se vi va, e condividete!! Noi ci rivediamo tra sette giorni esatti! Buona lettura a tutti!!


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domenica 8 aprile 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: DORMIRE, FORSE SOGNARE

APRILE DOLCE DORMIRE
Yawn! Rieccoci qui care amiche e cari amici del vostro carissimo Lettore Folle! Nonostante la pausa pasquale servita a ben poco visto la palpebra pesante di stagione, il vostro lettore e storyteller preferito è qui per parlarvi di una nuova pubblicazione riguardante le tavole disegnate e le nuvolette parlanti! L'ultima volta vi ho raccontato qualcosa a riguardo della ristampa serie Sankarea su Planet Manga e della quale è recentemente uscito il secondo volume, su cui ho già avuto modo di allungare le mie scheletriche manine; a 'sto giro, tuttavia, voglio parlarvi un pochino di qualcosa di più casereccio e dal titolo decisamente calzante, anche se di calze non credo se ne possa infilare, eheh!
Ma ora basta cincischiare, la sveglia è suonata ed è tempo di cominciare!

Dormire, forse sognare
DYLAN DOG #378 (Simeoni/Freghieri)
Per quale misteriosa ragione il vostro carissimo non si è voluto occupare, stavolta, del nuovo Dylan Dog di Aprile? Beh essenzialmente per due ragioni, anzi, facciamo tre: per prima cosa non c'ho messo ancora sopra le mie grinfie, secondariamente perché volevo continuare rispettando l'ordine di pubblicazione da buon (anche se tardivo) dylaniato - e quindi per il 379 se ne parlerà una prossima volta, promesso! - e terzo perché ci tenevo a sottolineare un ritorno più marcato, sulla scena, di Groucho, vista la latitanza della nostra spalla comica preferita nel numero scorso (se vi siete persi l'articolo su Dylan Dog #377 Non Umano, cliccate qui!).
Dormire, forse sognare, questo nuovo volume dal titolo amletico rappresenta, come molto spesso accade per la serie cult di SB Editori, l'ennesimo schiaffone o cambio di stile, infatti dopo tanto surrealismo della seconda metà dell'anno scorso, brutalmente interrotto con lo scorso numero - non privo di qualche buona scena truculenta -, Simeoni scrive una storia dall'impronta decisamente più classica in grado di farci apprezzare nuovamente la semplicità del mystery, degnamente rappresentata dal buon Freghieri, equilibrando vignette mute ed altre soffocate da ampi baloons.


TRAMA
Dylan viene ingaggiato da Dave, ex alcolista che alcuni anni prima uccise in un incidente stradale Thomas Whiteshell. L'uomo afferma che un fantasma stia infestando casa sua ed abbia influenzato la salute di suo figlio, il giovane Timmy, tanto da condurlo ad un sonno senza risveglio, bloccandone la crescita, a cui la madre assiste impotente. Dylan decide, quindi, di passare una notte nell'appartamento di Dave e moglie, avvistando il fantasma di una bambina.
Aiutato da Bloch, che si occupò dell'omicidio di Thomas Whiteshell, padre di Aryanne Whiteshell, ex prostituta e tossica, la quale era un tempo amica di Virgil, suo figlio. Col suo aiuto, Dylan rintraccia prima Aryanne che afferma di esser stata curata dal padre durante la disintossicazione e persino mentre era incinta, la cui figlia viene identificata da Dylan come probabile identità del fantasma, tenuta a suo tempo da Thomas Whiteshell per chissà quali ragioni, segregata all'interno dello scantinato della sua vecchia abitazione, successivamente murato.
Abbattuta la parete, recuperato lo scheletro della figlia di Aryanne e riconsegnato a quest'ultima per una degna sepoltura, il figlio di Dave, Timmy, si risveglia e guarisce miracolosamente.

PERSONAGGI
Come detto più su, in questo numero della serie del buon indagatore dell'incubo, assistiamo ad un ritorno di fiamma per quanto riguarda la presenza della spalla comica Groucho, nonostante tutto, però la vera spalla di Dylan, a sto giro non è altri che il buon ex-ispettore Bloch che, tutt'intento ad aggiustare da se un vecchio trattore, dando l'opportunità per una divertente parentesi comica con un rispolverato Jenkis, si vedrà piombare Dylan tra capo e collo, come se non bastasse, quest'ultimo riaprirà una vecchia ferita, poiché Aryanne, madre di Nina Whiteshell (vera identità del fantasma), era amica di Virgil, figlio dell'ex-ispettore.
Il cliente di Dylan invece, Dave, la cui famiglia si trova a vivere una situazione che ricorda vagamente quella dei recenti Insidious, con l'unica differenza che il figlio, Timmy, relegato ad un coma dallo spettro della bambina si trova perfino con la crescita bloccata da una decade.
A rendere più amara la vicenda, se possibile, l'unico antagonista possibile, ossia Thomas Whiteshell, padre di Aryanne e di Nina, nonché aguzzino di entrambe, è da tempo uscito di scena, lasciando dietro di se la tristezza di una figlia violata, privata a sua volta di una figlia e senza un corpo da poter piangere, di conseguenza non c'è nemmeno qualcuno con cui prendersela.

Un dramma ricco di tristezza che ci riporta a storie come Il Lungo Addio o anche la più recente Io ti salverò, contenuta nell'ultimo MAXI pubblicato a febbraio, dal ritmo lento ma non troppo, grazie all'onirismo sempre presente grazie ai sogni di Dylan ed ai fenomeni paranormali che di quando ci ricordano la presenza di uno spirito in cerca di requie ed un tentativo di furto ad opera di un ladro decisamente permaloso, sventato, tra l'altro, dall'intervento di Syd - degno sostituto di Botolo - oltre che da un buon sganassone di Dylan, permaloso perché tenterà di far le scarpe a Dog in auto, dando vita ad un inseguimento veloce veloce, di cui per quanto mi riguarda se ne sarebbe fatto anche a meno.
E voi? L'avete letto? Se sì, che ne pensate? Lasciate un commento se vi va e condividete!! Noi ci rivediamo tra sette giorni esatti con un altro fantasmagorico post eheh! Buona lettura a tutti!!


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domenica 25 marzo 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: SANKAREA #1

ASPETTANDO LA PRIMAVERA...
Ooooh ben ritrovati e ben ritrovate cari e care amiche del vostro beneamato Lettore Folle! A una settimana dallo speciale - anzi, specialone, vista la mole - sul ciclo di Narnia eccoci ad un nuovo appuntamento, con il quale torneremo tutti tra tavole e baloons, con la differenza che stavolta non avremo a che fare con un'opera occidentale, bensì con qualcosa proveniente dal Sol Levante, tanto per dare ancora un po' d'aria fresca a questo blog, come se non ce ne fosse già abbastanza di fuori di aria fresca! Quasi quasi c'eravamo disabituati alle mezze stagioni, anche se questa, più che una mezza stagione sembra un inverno pigro a passare! Avrei avuto anche altre Storie di cui parlarvi ma certamente non mancheranno occasioni in futuro!
Ora basta con le ciance, è tempo di iniziare! Si alzi il sipario!


Sankarea - Un amore di zombie #1
(Mitsuru Hattori)
Nonostante sia arrivato in Italia già nel 2014 e concluso il 2016 da Edizioni BD - GP Manga, Planet Manga (Panini Comics) ha deciso di riproporre l'opera di Mitsuru Hattori dallo scorso febbraio e il vostro amato Folle non ha perso tempo, adocchiando il volumetto sullo scaffale del suo edicolante abituale e facendosi attrarre per essenzialmente tre fattori:
1. il volumetto è decisamente più piccolo rispetto al formato solito delle opere presentate da PM, sembra cosa di poco conto e invece salta all'occhio;
2. l'artwork cover del #1 è decisamente accattivante;
3. il sottotitolo faceva esageratamente pensare a una semi-cagata alla Warm Bodies, ma un filino più trash e visto che il Vostro carissimo si lascia caldamente attrarre dal fattore "fascino del gatto morto", non ho potuto far a meno di metterci sopra le mie luride grinfie per vedere se avessi avuto ragione... e devo dire che ci sono andato vicino!

TRAMA
Chihiro Furuya è un ragazzino con la fissa degli zombie, frequenta un istituto superiorre maschile posto separatamente - ma accanto - ad un'istituto femminile. Chihiro ha trovato, non si sa bene come, un misterioso libricino sul quale vi sono scritte una serie di formule, tra cui una che avrebbe il potere di riportare in vita i morti. Dopo la scuola, Chihiro si dirige in un edificio abbandonato per fare esperimenti seguendo la ricetta del libricino, nella speranza di resuscitare un gatto a cui è particolarmente affezionato, e, anche ammesso che la formula funzioni o meno, uno degli ingredienti risulta illeggibile, così si trova ad andare a tentativi, con l'unico indizio che si tratta di un'erba velenosa.
In alto alla finestra c'è Furuya che assiste
allo sfogo di Rea
Un giorno, a fine esperimento, incrocia sul posto Sanka Rea, la ragazza più popolare dell'istituto femminile, nonché figlia dei suoi fondatori, intenta a sfogare la sua frustrazione in un pozzo abbandonato del palazzo. La ragazza lo nota a fissarla nel suo sfogo, per superare il momento d'imbarazzo, Chihiro le parla degli esperimenti a cui la ragazza decide di partecipare, i due diventano così amici, finendo per trovarsi insieme nel doposcuola sul posto, ma al termine della settimana il ragazzo decide che è ora dell'ultimo tentativo, visto che il gatto inizia a puzzare troppo, sicché la ragazza suggerisce a sua volta un'erba da utilizzare, ossia l'ortensia. Il nuovo tentativo sembra andare a vuoto, tuttavia Rea ruba una fiala della pozione, con l'intento di berla di nascosto. Furuya accompagna Rea a casa, la quale decide di dividersi dal ragazzo prima di arrivare sotto l'abitazione, tuttavia il padre di lei, Danichiro Sanka la avvista da lontano col binocolo e la punisce duramente; a sera fatta, la ragazza si mette a letto e decide di bere la pozione, sperando nel peggio.
Ah papì, farti i cazzi tuoi no?
Nel frattempo il gatto di Furuya è effettivamente risorto, ma il giorno dopo scappa di casa, spingendo il ragazzo a rincorrerlo aiutato dalla provocante e formosa cugina Ranko Saoji. Rea scappa da casa nuovamente per cercare di raggiungere Furuya, viene invece raggiunta dal padre nei pressi di una scarpata, dove il giorno prima aveva trovato l'ortensia, qui ha luogo un'aspra lite tra il padre e la ragazza finisce col precipitare morendo sul colpo. All'incidente ha assistito Chihiro giunto sul posto inseguendo il gatto, attirato dall'ortensia.
Sanka Rea resuscita e visto che Chihiro Furuya ha promesso di prendersi cura di lei, decide di andare a vivere con lui, tutto sembra andare per il verso giusto, quando, dopo un bagno, la ragazza si irrigidisce come una statua. Furuya capisce che il rigor mortis l'ha colpita nonostante il suo stato di zombie e capisce che il processo di decomposizione è comunque iniziato, ce la farà a trovare una soluzione prima che il corpo di Rea si distrugga completamente? 
PERSONAGGI
Ranko in vasca da bagno, vignetta
strategicamente posta a metà volume
quasi come se fosse una vecchia foto
centrale di Play Boy.
In questo primo numero di Sankarea i personaggi principali sono senz'ombra di dubbio tre, abbiamo il buono: Chihiro Furuya, che, come detto poco fa, è un ragazzetto con la fissa per gli zombie e disinteressato a quasi tutto il resto, persino alle ragazze, nonostante viva con la cugina, la molesta, provocante e sagace Ranko Saoji; la bella, depressa e zombificata Sanka Rea (che da il nome all'opera, ispirato a Sangeria, titolo nipponico del nostrano Zombi 2 del maestro Fulci a cui l'autore ha deciso di cambiare parte del nome per renderlo orecchiabile) che trova uno spiraglio di luce nel nuovo e primo amico maschile, dopo una lunga serie di abusi subiti dal padre Danichiro Sanka, nonché cattivo di turno.

Al quadro principale della situazione si accostano diversi personaggi minori, tra cui amici e parenti di Furuya: Mogi (su cui si sa zero) e l'immancabile pervy Yasutaka, che da luogo ad un paio di siparietti comici un po' scontati; della cugina Ranko abbiamo già parlato, senza considerare che aggiunge un pizzico di pepe hentai alla storia (come se non ce ne fosse già abbastanza con le frequenti scene con Chihiro e Rea in vesti svolazzanti e simili), la sorella minore Mero Furuya, protagonista della postfazione ed il nonno di Furuya. Dall'altra parte della barricata, abbiamo invece la madre di Rea, Aria Sanka, la cui parte nella storia è ancora da definire.

La storia procede decisamente spedita sin dal primo volume e, mentre Rea, come abbiam detto, trova attrattiva fin da subito per il suo nuovo amico, Chihiro Furuya che aveva avuto modo di notare intraprendenza e curve della giovane da viva senza andare oltre, inizia a trovarvi un certo interesse solamente mentre lei si trovi in stato di zombie, oltre che per le suddette curve anche per sentirla parlare di cose da zombie, scoprendo le carte di una necrofilia che non va tanto per il sottile, a questo va aggiunto al calderone che il ragazzo sembra non aver notato per nulla la morte di lei avvenuta in circostanze sospette, nonostante si trovasse sul luogo dell'accaduto. Per quanto mi riguarda i presupposti di una storia trash, ma non troppo, ci son tutti, non resta che attendere con pazienza il numero di Aprile, per sapere come procede la storia!
E voi? L'avete letto? Se sì, non spoilerate, grazie! Eheh!! Che ne pensate? In entrambi i casi, lasciate un commento, se vi va, e condividete!! Noi ci rivediamo tra sette giorni esatti! Buona lettura a tutti!!


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