domenica 25 marzo 2018

UN FUMETTO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO: SANKAREA #1

ASPETTANDO LA PRIMAVERA...
Ooooh ben ritrovati e ben ritrovate cari e care amiche del vostro beneamato Lettore Folle! A una settimana dallo speciale - anzi, specialone, vista la mole - sul ciclo di Narnia eccoci ad un nuovo appuntamento, con il quale torneremo tutti tra tavole e baloons, con la differenza che stavolta non avremo a che fare con un'opera occidentale, bensì con qualcosa proveniente dal Sol Levante, tanto per dare ancora un po' d'aria fresca a questo blog, come se non ce ne fosse già abbastanza di fuori di aria fresca! Quasi quasi c'eravamo disabituati alle mezze stagioni, anche se questa, più che una mezza stagione sembra un inverno pigro a passare! Avrei avuto anche altre Storie di cui parlarvi ma certamente non mancheranno occasioni in futuro!
Ora basta con le ciance, è tempo di iniziare! Si alzi il sipario!


Sankarea - Un amore di zombie #1
(Mitsuru Hattori)
Nonostante sia arrivato in Italia già nel 2014 e concluso il 2016 da Edizioni BD - GP Manga, Planet Manga (Panini Comics) ha deciso di riproporre l'opera di Mitsuru Hattori dallo scorso febbraio e il vostro amato Folle non ha perso tempo, adocchiando il volumetto sullo scaffale del suo edicolante abituale e facendosi attrarre per essenzialmente tre fattori:
1. il volumetto è decisamente più piccolo rispetto al formato solito delle opere presentate da PM, sembra cosa di poco conto e invece salta all'occhio;
2. l'artwork cover del #1 è decisamente accattivante;
3. il sottotitolo faceva esageratamente pensare a una semi-cagata alla Warm Bodies, ma un filino più trash e visto che il Vostro carissimo si lascia caldamente attrarre dal fattore "fascino del gatto morto", non ho potuto far a meno di metterci sopra le mie luride grinfie per vedere se avessi avuto ragione... e devo dire che ci sono andato vicino!

TRAMA
Chihiro Furuya è un ragazzino con la fissa degli zombie, frequenta un istituto superiorre maschile posto separatamente - ma accanto - ad un'istituto femminile. Chihiro ha trovato, non si sa bene come, un misterioso libricino sul quale vi sono scritte una serie di formule, tra cui una che avrebbe il potere di riportare in vita i morti. Dopo la scuola, Chihiro si dirige in un edificio abbandonato per fare esperimenti seguendo la ricetta del libricino, nella speranza di resuscitare un gatto a cui è particolarmente affezionato, e, anche ammesso che la formula funzioni o meno, uno degli ingredienti risulta illeggibile, così si trova ad andare a tentativi, con l'unico indizio che si tratta di un'erba velenosa.
In alto alla finestra c'è Furuya che assiste
allo sfogo di Rea
Un giorno, a fine esperimento, incrocia sul posto Sanka Rea, la ragazza più popolare dell'istituto femminile, nonché figlia dei suoi fondatori, intenta a sfogare la sua frustrazione in un pozzo abbandonato del palazzo. La ragazza lo nota a fissarla nel suo sfogo, per superare il momento d'imbarazzo, Chihiro le parla degli esperimenti a cui la ragazza decide di partecipare, i due diventano così amici, finendo per trovarsi insieme nel doposcuola sul posto, ma al termine della settimana il ragazzo decide che è ora dell'ultimo tentativo, visto che il gatto inizia a puzzare troppo, sicché la ragazza suggerisce a sua volta un'erba da utilizzare, ossia l'ortensia. Il nuovo tentativo sembra andare a vuoto, tuttavia Rea ruba una fiala della pozione, con l'intento di berla di nascosto. Furuya accompagna Rea a casa, la quale decide di dividersi dal ragazzo prima di arrivare sotto l'abitazione, tuttavia il padre di lei, Danichiro Sanka la avvista da lontano col binocolo e la punisce duramente; a sera fatta, la ragazza si mette a letto e decide di bere la pozione, sperando nel peggio.
Ah papì, farti i cazzi tuoi no?
Nel frattempo il gatto di Furuya è effettivamente risorto, ma il giorno dopo scappa di casa, spingendo il ragazzo a rincorrerlo aiutato dalla provocante e formosa cugina Ranko Saoji. Rea scappa da casa nuovamente per cercare di raggiungere Furuya, viene invece raggiunta dal padre nei pressi di una scarpata, dove il giorno prima aveva trovato l'ortensia, qui ha luogo un'aspra lite tra il padre e la ragazza finisce col precipitare morendo sul colpo. All'incidente ha assistito Chihiro giunto sul posto inseguendo il gatto, attirato dall'ortensia.
Sanka Rea resuscita e visto che Chihiro Furuya ha promesso di prendersi cura di lei, decide di andare a vivere con lui, tutto sembra andare per il verso giusto, quando, dopo un bagno, la ragazza si irrigidisce come una statua. Furuya capisce che il rigor mortis l'ha colpita nonostante il suo stato di zombie e capisce che il processo di decomposizione è comunque iniziato, ce la farà a trovare una soluzione prima che il corpo di Rea si distrugga completamente? 
PERSONAGGI
Ranko in vasca da bagno, vignetta
strategicamente posta a metà volume
quasi come se fosse una vecchia foto
centrale di Play Boy.
In questo primo numero di Sankarea i personaggi principali sono senz'ombra di dubbio tre, abbiamo il buono: Chihiro Furuya, che, come detto poco fa, è un ragazzetto con la fissa per gli zombie e disinteressato a quasi tutto il resto, persino alle ragazze, nonostante viva con la cugina, la molesta, provocante e sagace Ranko Saoji; la bella, depressa e zombificata Sanka Rea (che da il nome all'opera, ispirato a Sangeria, titolo nipponico del nostrano Zombi 2 del maestro Fulci a cui l'autore ha deciso di cambiare parte del nome per renderlo orecchiabile) che trova uno spiraglio di luce nel nuovo e primo amico maschile, dopo una lunga serie di abusi subiti dal padre Danichiro Sanka, nonché cattivo di turno.

Al quadro principale della situazione si accostano diversi personaggi minori, tra cui amici e parenti di Furuya: Mogi (su cui si sa zero) e l'immancabile pervy Yasutaka, che da luogo ad un paio di siparietti comici un po' scontati; della cugina Ranko abbiamo già parlato, senza considerare che aggiunge un pizzico di pepe hentai alla storia (come se non ce ne fosse già abbastanza con le frequenti scene con Chihiro e Rea in vesti svolazzanti e simili), la sorella minore Mero Furuya, protagonista della postfazione ed il nonno di Furuya. Dall'altra parte della barricata, abbiamo invece la madre di Rea, Aria Sanka, la cui parte nella storia è ancora da definire.

La storia procede decisamente spedita sin dal primo volume e, mentre Rea, come abbiam detto, trova attrattiva fin da subito per il suo nuovo amico, Chihiro Furuya che aveva avuto modo di notare intraprendenza e curve della giovane da viva senza andare oltre, inizia a trovarvi un certo interesse solamente mentre lei si trovi in stato di zombie, oltre che per le suddette curve anche per sentirla parlare di cose da zombie, scoprendo le carte di una necrofilia che non va tanto per il sottile, a questo va aggiunto al calderone che il ragazzo sembra non aver notato per nulla la morte di lei avvenuta in circostanze sospette, nonostante si trovasse sul luogo dell'accaduto. Per quanto mi riguarda i presupposti di una storia trash, ma non troppo, ci son tutti, non resta che attendere con pazienza il numero di Aprile, per sapere come procede la storia!
E voi? L'avete letto? Se sì, non spoilerate, grazie! Eheh!! Che ne pensate? In entrambi i casi, lasciate un commento, se vi va, e condividete!! Noi ci rivediamo tra sette giorni esatti! Buona lettura a tutti!!


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domenica 18 marzo 2018

C'ERA UNA VOLTA: LE CRONACHE DI NARNIA

OGNI PROMESSA È DEBITO
Care amiche e cari amici del Lettore Folle ben ritrovati! La settimana scorsa in occasione dell'articolo su Minaccia dagli Abissi di Steve Alten vi avevo promesso una chicca speciale per questa settimana e nonostante un'intensa attività di blogging feriale nei giorni passati sul mio blog principale (che vi invito nuovamente a visitare, della serie ogni occasione è buona per autopromuoversi, lo faceva Freud, perché non potrei io?).
Ultimamente ho avuto tra le mani una certa quantità di tavole, tuttavia ho di recente terminato un ciclo narrativo seminale (come avrete intuito dal titolo del post) del quale vorrei parlare a tutto tondo, facendo un paio di parentesi per quanto riguarda le produzioni su schermo (piccolo e grande).
Carne al fuoco direi che ce n'è più che in abbondanza, di conseguenza direi che è il caso di iniziare.
C'era una volta...

Le Cronache di Narnia (Lewis, Clive Staples)
Risultati immagini per c.s. lewisDue parole sull'autore
Possiamo senza alcun indugio affermare che il buon Clive assieme a Tolkien rappresentino i più grandi esponenti della letteratura fantastica del secolo scorso, nonostante si pongano su piani differenti per proposte e stile letterario - tra poco ci arriviamo. Nato in quel di Belfast alla fine dell'800 da padre avvocato di origini gallesi e madre figlia di un parroco della Chiesa d'Irlanda, Lewis è stato altressì prima studente (periodo nel quale affronta inoltre la terribile esperienza della guerra, rimanendo ferito nella battaglia di Arras, a cui segue un periodo di depressione appagato successivamente dall'amicizia con Janie King Moore, madre di un suo comilitone morto in un combattimento nel '18 a cui promette di prendersi cura della donna quarantenne) e poi professore ad Oxford, dove incontra lo stesso succitato Tolkien, con il quale, assieme a Charles Williams ed altri, fondò il circolo di discussione letteraria Inkings.
La fede del buon Lewis ha conosciuto alti e bassi, infatti cinque anni dopo la morte della madre (avvenuta quando egli ne aveva appena una decina) Lewis decide di abbandonare la fede per dedicarsi agli studi, per poi riabbracciarla quindici anni più tardi, tanto da diventare apologo cristiano. Fede ed eterna lotta (o guerra) tra bene e male sono tra le spine dorsali più evidenti dell'opera più celebre di Lew, Le Cronache di Narnia, ciclo composto da sette romanzi pubblicati dal 1950 al 1956.

I Magnifici Sette e le loro storie
Premessa: l'edizione di riferimento che prendo è l'edizione rilegata mondadori, in cui il primo volume è in realtà il sesto della saga, tuttavia, essendo un prequel l'editore ha scelto di metterlo al primo posto, così, per parlarvene, seguirò lo stesso ordine.

Il nipote del mago
In questo volume Digory e vicina appena trasferitasi Polly compiono un viaggio interdimensionale utilizzando degli anelli magici creati da quel gran pallone gonfiato ciarlatano dello zio di Digory, il quale abita in casa con i genitori del ragazzo ma sta sempre chiuso in soffitta e che li invita "gentilmente" a compiere la missione.
Nel loro viaggio i ragazzi finiscono in una grande foresta al "centro dei mondi", dalla quale possono accedere agli altri semplicemente entrando in uno degli stagni che vi si trovano. In uno di questi mondi alternativi, Digory, dall'alto della sua incoscienza, risveglia inavvertitamente la strega gigantessa Jadis, che li segue fino al "nostro" mondo, causando un guaio dopo l'altro. I due riescono a riportarla nella foresta di mezzo e da qui in un mondo ancora in fase di creazione da parte del Leone Sacro Aslan, il quale, turbato, per perdonare il ragazzo, responsabile del risveglio di Jadis, lo incaricherà di andare sul dorso del cavallo alato Piumino (cavalcatura di un cocchiere trainato nel nuovo mondo per sbaglio dai ragazzi) ad un giardino a raccogliere uno dei frutti magici degli alberi ivi coltivati e riportarglielo.
Il ragazzo riesce nell'impresa, rifiutando alle tentazioni della strega e riporta uno dei frutti ad Aslan, il quale gli consente di portarlo con se e darlo alla madre, ammalata di depressione.

Il Leone, la Strega e l'Armadio
Decisamente il più noto della serie, date le riproposizioni su piccolo e grande schermo e parlo al plurale poiché oltre al più noto film del 2005 diretto da Andrew Adamson - decisamente la migliore delle pellicole narniane recenti-, esistono anche un'ottima miniserie della BBC (ottima sulla carta e un po' meno nella produzione) ed un film d'animazione del 79.

Ambientata anni dopo la faccenda di Digory e Polly, The Lion, the Witch & the Wardrobe narra la storia di Peter, Susan, Lucy ed Edmund, quattro ragazzi ospiti ed in fuga dalla guerra nella villa di campagna di un professore, che nel loro soggiorno si trovano anch'essi a vivere una straordinaria avventura nel mondo di Aslan, per il quale Lucy, la minore dei quattro fratelli, trova un passaggio attraverso un armadio. In una Narnia in preda ad un inverno perenne, fa subito amicizia con un fauno, il quale prima tenta di catturarla, poi cambia idea e decide di farla tornare in fretta da dov'è venuta. Tornata nel mondo "reale", Lucy prova a raccontare agli altri, senza tuttavia essere creduta, mentre Edmund la schernisce brutalmente. Al secondo viaggio, tuttavia, il ragazzino la segue, venendo intercettato però da una dama in viaggio su una slitta bianchissima, la quale tra una moina e una gelatina (sì, nel libro ci son le gelatine non i lokom), estorce informazioni al ragazzino, scoprendo l'esistenza dei quattro fanciulli protagonisti di una profezia che avrebbe significato la sua disfatta. Tornati di qua dall'armadio, Lucy torna a raccontare ai fratelli maggiori di Narnia, cercando il supporto di Edmund che la continua a sfottere brutalmente, beccandosi a sua volta sgridate dal maggiore, Peter.
In fuga da un gruppo di turisti in visita alla villa guidati dalla severa governante, i quattro si imbucano tutti insieme nell'armadio seguendo il consiglio Lucy, sbucando quindi a Narnia, dove scoprono che l'amico è stato fatto prigioniero della strega in seguito alle informazioni carpite a Edmund, quindi vengono tratti in salvo da un Castoro che li conduce a casa sua e spiega loro della profezia secondo cui la loro venuta avrebbe significato il ritorno di Aslan, la fine dell'inverno e la sconfitta della Strega Bianca Jadis. Edmund nel frattempo va di nascosto dalla strega ad avvertirla che i suoi fratelli sono a Narnia, diventando sfortunatamente suo prigioniero e provocando l'inseguimento della strega verso i suoi fratelli, i quali hanno notato la sua assenza e intuito il pericolo su consiglio del Castoro vengono condotti da quest'ultimo alla Tavola di Aslan per prepararsi insieme all'esercito di quest'ultimo alla battaglia contro la strega Bianca.
Il gruppo riesce a raggiungere la Tavola di Aslan e dove assistono al ritorno del Leone Sacro ed al quale chiedono aiuto per recuperare il proprio fratello tra le grinfie della strega. Aslan decide quindi di sacrificarsi alla strega in cambio della liberazione del ragazzo, questa accetta e nonostante il sacrificio è decisa ad attaccare le truppe del leone una volta morto quest'ultimo. Allontanatesi le truppe di Jadis, Lucy e Susan, che avevano assistito alla scena stando nascoste, vanno a cercare di liberare il corpo del leone assieme all'aiuto di un gruppo di topolini (probabile riferimento alla celebre fiaba di Esopo). Contro ogni aspettativa Aslan risorge e caricate le due ragazze sulla schiena va a recuperare alcuni alleati al castello della strega, pietrificati da quest'ultima, quindi procedono in direzione del campo di battaglia per dar man forte a Peter, Edmund (tornato in se) ed il resto delle truppe.
Sconfitta Jadis, i quattro diventano re e regine di Narnia e restano a vivere in quel mondo, ritrovando anni più tardi il punto in cui erano entrati nel mondo di Narnia attraverso l'armadio, quindi i quattro decidono di riattraversare le porte dell'armadio e tornare nel "nostro" mondo, nel quale sbucano nuovamente bambini.

Il Cavallo e il Ragazzo
Questo è probabilmente l'unico dei sette libri ambientato interamente nel mondo di Narnia, in una fascia temporale posta durante il regno dei re e regine di Narnia provenienti dall'altro mondo, i quali faranno appena da "comparse" all'inizio e sul finale del libro. Il cavallo e il ragazzo racconta la fuga di Shasta, alias Cor, figlio del re di Archen nonché gemello di Corin, il quale superstite ad un naufragio (riferimento al mito di Mosé?) viene raccolto ed allevato/sfruttato come schiavo da parte di un pescatore e come tale sta per essere venduto ad un tarkaan, una specie di vassallo dei Calormen, popolazione simil-mediorientale abitante a sud di Narnia. Invogliato alla fuga del cavallo parlante Bri giunto per sbaglio al di qua delle terre di Narnia e costretto a essere usato come cavallo comune (gran offesa per le bestie parlanti di Narnia). Alla fuga si uniscono pure la tarkaana Arsis, in fuga da un matrimonio non voluto, e la sua cavalla parlante Uinni, nella stessa situazione di Bri. Nella loro fuga, i 4 attraversano la capitale del regno, dove Shasta incontra il suo gemello assieme alla delegazione narniana in visita per un matrimonio combinato gentilmente proposto tra Susan e un principe di Calormen per metter pace tra i due regni, al quale tuttavia la delegazione scappa per un soffio, mentre Arsis incrocia per sbaglio parte dei calormeniani intenti in una discussione privata, nella quale parlano di attaccare a sorpresa prima Archen e poi Narnia in ripresa della bella Susan.
Riunitisi fuori dalle mura del palazzo, i quattro fuggiaschi seguono la scorciatoia per Archen consigliata a Shasta da un corvo parlante della delegazione narniana, cavalcando per due giorni di seguito nel deserto, arrivando appena in tempo nonostante un giorno di vantaggio rispetto ai calormeniani alle porte di Archen. I quattro sono tuttavia costretti a fermarsi in casa di un eremita per via di una ferita inferta alla schiena di Arsis da parte di un leone, così Shasta prosegue da solo verso le terre di Archen nella speranza di arrivare per tempo. Nel tragitto si imbatte in una compagnia di caccia composta, tra gli altri da re Luni, ossia suo padre, ed avvisatili del pericolo cerca di inseguirli verso il palazzo, ma, rimasto indietro, si perde nella nebbia e seguito un sentiero attraverso i monti arriva nelle terre di Narnia, dove, dopo essere caduto duramente da cavallo, viene soccorso da alcuni abitanti, ai quali racconta la situazione ad Archen che inviano a loro volta un messo a Cair Paravel ed ottenuti rinforzi vanno ad aiutare il popolo di Archen a sconfiggere il nemico.

Il Principe Caspian
Dopo i primi libri, Lewis decide di darsi una pausa dalle trame arzigogolate, trovando più gradita la farina del sacco di Shakespeare. Il Principe Caspian, diretto sequel del primo libro (o secondo in questo caso), narra infatti della storia di Caspian decimo, legittimo figlio di Caspian nono nonché erede al trono di Narnia, è costretto alla fuga dal suo castello poiché finito nel mirino dello zio usurpatore, dopo che quest'ultimo ha finalmente ottenuto un erede dalla moglie e di conseguenza non abbisogna più della sua presenza. Nel tentativo di raggiungere le truppe dei ribelli di Narnia e impostare una controffensiva agli uomini dello zio, Caspian raggiunge la vecchia Tavola di Aslan dalla quale, viste le difficoltà, decide di suonare il corno magico (un tempo appartenuto a Susan quale regalo di Babbo Natale) per ottenere il supporto dei 4 Re di Narnia o magari il ritorno stesso del Leone. I quattro fratelli vengono catapultati a Narnia e dopo aver incrociato/salvato il nano Briscola, mandato a cercarli a Cair Paravel, ma catturato dai soldati dell'usurpatore, vengono condotti alla Tavola, attraversando non senza fatica le terre mutate di Narnia e arrivando appena in tempo per fermare il testone nano Nickabrick, che ha recuperato una strega ed un lupo mannaro per far risorgere la strega bianca e usare le truppe del male per sconfiggere i loro avversari.
Mentre i fratelli maggiori aiutano Caspian a organizzare un duello tra Peter e l'usurpatore per decidere le sorti della battaglia, Lucy e Susan vanno nel bosco per cercare di risvegliare le Driadi, dove trovano Aslan il quale con i suoi ruggiti le risveglia e le conduce alla battaglia. Il duello nel frattempo sta volgendo in favore di Peter, quando l'usurpatore viene tradito dai suoi sottoposti, si scatena nuovamente la battaglia che con l'arrivo di Aslan e le driadi volge in favore dei narniani.

Se il primo dei tre film recenti e attualmente più noti era bene o male accettabile, il secondo (che gode tra gli altri della presenza del nostrano Pierfrancesco Favino nelle vesti del generale Glozelle) inizia a uscire dai binari, Adamson infatti aggiunge al calderone una sequenza d'azione di salvataggio al castello dell'usurpatore Miraz, scritta completamente ex novo, mentre Susan si trova a vivere un improbabile love story appena accennata con Caspian. Impeccabile è invece la versione su piccolo schermo della BBC (facente parte della prima metà della medesima miniserie Prince Caspian & The Voyage of the Dawn Treader, in appena due puntate da mezzora l'una), che segue quasi passo passo il romanzo rispettandone l'elemento fiabesco.

Il Viaggio del Veliero
In vacanza dagli zii, Edmund e Lucy si ritrovano ad avere a che fare con lo spocchiosissimo cugino Eustacchio, il quale li sfotte di continuo sui loro trip riguardanti Narnia. Trovatisi a litigare un'ennesima volta davanti a un quadro nella camera degli ospiti raffigurante una nave, i tre vengono catapultati nel mondo di Narnia, dove Caspian è in viaggio per andare in cerca degli amici del padre costretti all'esilio da Miraz, alla comitiva si è unito anche Ripicì, signore dei topi parlanti e discendenti di quelli che liberarono il grande Leone dalle corde, il quale ha ricevuto in sogno una profezia che lo spinge ad andare verso le terre di Aslan, oltre i confini del mondo.
Lungo il tragitto i nostri passano di isola in isola affrontando fame, sete e disavventure, il più delle quali nella prima parte della storia capitano a Eustacchio, il quale, dopo essersi tramutato in drago dopo aver assistito alla morte di un altro drago ed esser stato vittima della sua ingordigia, viene liberato dalla sua pelle dagli artigli del Leone Sacro, una volta che Eustacchio ha finalmente capito l'importanza degli altri e dell'essere buoni.
Giunti al confine del mondo per risvegliare gli ultimi tre amici del re di Narnia da un magico sogno, Ripicì si imbarca verso le terre di Aslan per adempiere al suo destino, mentre Lucy, Edmund ed Eustacchio vengono rimandati a casa.

Mentre le quattro puntate della miniserie della miniserie BBC son sempre egregiamente fiabesche, il film del 2010 diretto da Michael Apted deraglia brutalmente, dando vita a un film che, più che tratto, è liberamente ispirato al romanzo, riuscendo a migliorare il peggior, a mio avviso ovviamente, romanzo del ciclo, aggiungendo un esigenza più pratica al ritrovare gli amici del padre in esilio a quella dovuta al semplice giuramento di Caspian nel libro precedente. Scelta discutibile ma dal mio canto lo sviluppo orizzontale della trama del quinto romanzo della saga è leggermente noioso e scontato.

La Sedia d'Argento
Ne La Sedia d'Argento, Eustacchio e una sua compagna di scuola, desiderosi di scappare alle grinfie di un gruppo di bulli, varcano i confini di Narnia, poiché il Leone li ha richiamati per affidar loro una missione, ritrovare l'erede al trono figlio di Caspian, il quale è ormai in punto di morte; della missione viene incaricata nella fattispecie Jill, perché a causa sua Eustacchio precipita dal monte di Aslan e, nonostante venga salvato dal Leone, ha corso comunque un bel pericolo. Giunti a Narnia, i due vengono condotti fuori da Cair Paravel alla chetichella da con l'aiuto dei gufi di Narnia; viene loro affidato il superpessimista paludrone Pozzanghera come guida nelle terre del nord dove si dice sia sparito il principe, prigioniero di una misteriosa dama ritenuta responsabile anche della morte della madre di quest'ultimo.
Scampati a un regno di giganti antropofagi e attraversate le terre delle tenebre nel cuore della Terra (in un passaggio che ha tanto di Viaggio al Centro della Terra) tra i cui abitanti vi è anche il gigante addormentato Padre Tempo, che secondo la profezia, quando si sarà svegliato sarà la fine del mondo, i due arrivano finalmente raggiungono il principe che ha subito il lavaggio del cervello da parte della Strega Verde per mezzo di una sedia d'argento. Spezzato l'incantesimo e distrutta la sedia, i tre col principe affrontano la strega, avendo la meglio; quindi scappano dal regno delle tenebre.
Il romanzo è magistralmente rappresentato nella relativa miniserie The Silver Chair, che come le precedenti va a braccetto con la trama originale.

L'Ultima Battaglia
Recuperata una vecchia pelle di leone, lo scimmione-Anticristo Cambio invita l'amico asino Enigma a indossarla e fingersi leone per poter fare il bel e brutto tempo con gli abitanti di Narnia. L'asinello titubante accetta di stare al piano del primate e i due iniziano a tiranneggiare sugli abitanti di Narnia. Tirian, ultimo re di Narnia, abitando quasi da eremita, scopre in ritardo il piano dei due ed assieme all'unicorno Diamante prova a sventare l'imbroglio di Cambio, il quale ha permesso dei calormeniani a Narnia e con essi ha infinocchiato per bene la popolazione convincendola che Aslan e Tash sono la stessa cosa e finendo col farsi catturare, legare come un salame e pronto per essere giustiziato. Sfamato dagli amici animali, il sovrano invoca l'aiuto di Aslan e degli antichi Re e Regine, apparendo come fantasma a una cena dei sovrani amici di Narnia. Poco dopo Eustacchio e Jill appaiono di fronte a lui, lo slegano e lo seguono a una fortezza a Nord, ultima roccaforte dei narniani, a progettare una rivolta. Riposatisi ed equipaggiatisi, i tre vanno alla stalla dov'è invece rinchiuso Diamante, per cercare di liberarlo, riuscendo nell'intento, inoltre Jill nella stalla trova anche l'asinello coperto dalla pelle di leone e il gruppo decide di portarlo con se.
Di ritorno alla roccaforte a nord, il gruppo assiste terrorizzato al passaggio di Tash su cui i calormeniani ed il primate hanno bestemmiato a sufficienza; quindi si dirigono verso la stalla dove il falso profeta si fa portavoce del falso Leone, per incitare il popolo alla ribellione. Qualche animale si unisce al gruppo di Tirian, tuttavia un gruppo di nani miscredenti decide di lottare solo per se. La battaglia si fa aspra, arrivano i rinforzi dei calormeniani e Tirian e gli altri vengono spinti uno per uno all'interno della stalla dove hanno timore vi sia invece il vero e proprio Tash che hanno visto passare poco prima.
Varcata la soglia l'ultimo degli alleati, i tre assistono all'allontanamento di Tash da parte di Aslan, il quale, vedendo impossibile riprendere il controllo della propria terra per l'infedeltà dilagante, decide di risvegliare Padre Tempo e dare inizio alla fine di Narnia.
Il gruppo viene raggiunto dagli altri antichi re e regine di Narnia (Peter, Edmund, Lucy, Digory e Polly, Susan no, ormai non è più amica di Narnia) e insieme vengono condotti alle terre di Aslan e ad essi Aslan rivela di esser stati vittime di un grave incidente ferroviario, quindi non possono tornare nel loro mondo.

Una saga senza dubbio più che godibile in grado di far sognare un po' tutti, forse un po' bambinesca in certi punti, ma quello vuole essere, un racconto per bambini scritto quasi fosse raccontato a tu per tu con il lettore, con un lessico a volte limitato e ripetitivo, ma che non appesantisce la narrazione dove non necessario, tranne che ne Il Viaggio del Veliero, lì il riempitivo proprio non manca, anzi.
Per quel che mi riguarda è stata senza dubbio una lettura leggera, fluidissima ma per nulla banale. Un po' troppo santarellina forse e dal finale leggermente disturbante, coi protagonisti che son morti tutti quanti ma vanno in paradiso e quindi è tutto ok, ammetto che m'ha lasciato leggermente perplesso.
E voi l'avete letto il ciclo di Narnia? Se sì, vi è piaciuto? Lasciate un commento qui sotto e, se volete, condividete!
Noi ci vediamo Domenica prossima con un nuovo post e una nuova lettura!

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domenica 11 marzo 2018

QUI SI VA ALL'AVVENTURA: MINACCIA DAGLI ABISSI

È L'ULTIMA VOLTA CHE SALTO UN APPUNTAMENTO!
Un'altra Domenica saltata, ma adesso basta, lo prometto! Fatto è che il vostro carissimo Lettore Folle è stato scrutatore alle famigerate elezioni del 4 Marzo e con lo spoglio terminato alle quattro di notte non era certamente il caso di mettersi alla tastiera nottetempo per recuperare.. così eccoci qui, reduci da una settimana di speculazioni a iosa che hanno intasato tutti i talk show possibili immaginabili in cui poco o nulla è cambiato, con un nuovissimo appuntamento del Vostro carissimo Lettore più matto di sempre.
Questa volta parleremo di un romanzo invece di un fumetto, col quale sfaterò due miti per chi se lo stesse chiedendo: no, non mi piace incondizionatamente tutto quello che leggo, anzi, per chi non l'avesse inteso dai post precedenti, sono un gran brontolone - ed a sto giro ve ne accorgerete! eheh - e no, non parlo solo di fumetti, fatto è che essendo più brevi ci si mette decisamente meno a leggerli e di conseguenza ne scrivo di più! Ed, a tal proposito, sto preparando una chicca per la settimana prossima, assolutamente da non perdere!
Ma bando alle ciance e iniziamo con un nuovo e mordace articolo!

Minaccia dagli Abissi (Alten, Steve)
Due parole sull'autore
Steve Alten, nome completo Steven Robert Alten, è uno scrittore americano specializzato in scifi e adventure novels di Filadelfia. Nato nell'agosto del '59 e gran appassionato giocatore di basket, Steve si trasferisce in Florida dopo una sfortuanta parentesi nella gestione di un'impianto sportivo, dove, insoddisfatto del nuovo lavoro e con una famiglia da mantenere, decide di stendere un romanzo che gli frullava per la testa già da anni, vede così la luce, nel '97 Meg: A novel of Deep Terror, il quale riscuote un certo successo (1 milione di copie vendute - o giù di lì - ai tempi del sequel) e arriva in Italia su Mondadori, intitolato semplicemente Meg. Due anni più tardi Alten ci riprova, questa volta con Meg: The Trench, ossia Minaccia dagli abissi, pubblicato in Italia come supplemento della collana Segretissimo di Mondadori.
Nonostante sia piuttosto dilettevole - e un po' trash -, specie per gli amanti dei romanzi d'avventura, magari, i lavori del nostro buon Steve sono stati tradotti col contagocce, tuttavia se non avete problemi con l'inglese il ciclo dedicato al Megalodon di Steve non dovreste avere grossi problemi.

La trama
Il traumatizzato Jonas Taylor, in lite con la moglie per la sua ossessione nei confronti dello squalo albino preistorico Angel, è richiesto a bordo del Goliath, nave laboratorio del multimilionario ricercatore russo Benedict Singer, il quale intende carpire a qualunque costo le coordinate del Purgatorio del Diavolo al pilota di sommergibili di alta profondità. Jonas tuttavia rifiuta di andare, poiché essendo preoccupato per la possibile fuga di Angel dall'istituto Tanaka dove è rinchiusa, intende fare una stima dei danni al cancello di comunicazione col Pacifico del bacino idrico dell'istituto, visti i continui assalti di Angel alla struttura ormai pericolante. Visto il rifiuto, la moglie Terry Tanaka e suo padre Masao, proprietario dell'istituto, vanno sulla nave di Singer. Celeste, braccio destro di Benedict, viene inviata all'istituto per affiancare Jonas in vista di avere una stima dei danni al cancello, inoltre ha il compito di scoprire le coordinate del Purgatorio del Diavolo.

Sfortunatamente si verifica la tanto temuta fuga dello squalo, così Masao è costretto a rientrare all'istituto, nel frattempo Jonas, assieme all'amico Macreiders, viene convinto a partire con Celeste per una spedizione col compito di recuperare lo squalo. Nel frattempo Terry, rimasta sola sul Goliath, ficca il naso dove non dovrebbe, finendo nel mirino del russo, il quale intende usarla per farle scrivere un rapporto su un incidente avvenuto in precedenza ed eventualmente come ostaggio, qualora Jonas non si fosse dimostrato collaborativo a cedere le coordinate. Terry viene quindi fatta salire su un gigantesco sottomarino laboratorio, il Bentos, sul quale finisce per essere prigioniera del russo.
Mentre Angel procede sull'Anello di Fuoco per tornare nella fossa delle Marianne, Celeste spazientitasi dopo aver a lungo tentato di sedurre Jonas per ottenere le coordinate, somministra il siero della verità a Jonas riuscendo finalmente nel suo intento, quindi si separa dalla spedizione per tornare tra le braccia di Benedict. Jonas, riavutosi dall'esperienza, prosegue a bordo del Wiliam Bebe, nave della spedizione per la cattura di Angel, e dirige l'imbarcazione sull'anello di Fuoco dopo aver intuito il percorso dell'animale. 
Caricato a bordo del Bebe l'AG II, sottomarino monoposto da alta profondità, Jonas si prepara a raggiungere il Bentos ormai giunto al Purgatorio del Diavolo con Angel alle calcagna. Terry, diventata ormai un'inutile spina nel fianco per Benedict, ha ormai il destino segnato.
Jonas, attanagliato del terrore per un suo incubo ricorrente, ce la farà a salvare la moglie ed evitare le fauci del mostruoso squalo?

Citazioni per tardi
A quelli che non avesse ancora capito gli evidenti riferimenti a Moby Dick, una delle principali fonti d'ispirazione del romanzo, Steve Alten  offre una chicca truculenta che potrebbe far storcere il naso tra colore dotati di fervida immaginazione ed animalisti sfegatati. Tra pagina 260 a 265, infatti, il mancato allenatore di Filadelfia scopre le carte con un incontro tra titani, Angel in fuga per tornare nella Fossa delle Marianne, incrocerà la strada con un grande capodoglio maschio, col quale ingaggerà un tremendo scontro, al quale finiscono per essere testimoni alcuni documentaristi in superficie, i quali ascolteranno impotenti ai fischi del capodoglio, sopraffatto dalla rapidità del nemico e dal suo difetto di respirazione, in quanto mammifero. Un episodio fugace senza un peso specifico all'interno di una trama a sviluppo orizzontale.

I personaggi
Protagonisti
Jonas Taylor è senza dubbio il protagonista principale del romanzo, che, nonostante le sue turbe psichiche, sarà costretto ad inseguire il suo incubo ricorrente per mettere la parola fine ad un capitolo dolorosissimo della propria esistenza, supportato dall'inseparabile amicone Mackreiders, pilota di elicotteri scarsamente caratterizzato, il quale tuttavia si dimostrerà molto utile per tirar fuori dai guai Jonas e vendicarne un tentato omicidio.
La moglie di Jonas, Terry Tanaka, invece, per capire le turbe del marito avrà bisogno di restare sola a 10.000 metri di profondità, impotente, nonostante i tentativi di salvataggio dell'infiltrato della CIA Heath Williams e del capitano Ivan Kron, tra le grinfie del perfido Benedict Singer.

Antagonisti
Senza ombra di dubbio il primo tra gli antagonisti del romanzo è il sopracitato Benedict Singer, un neoritrovato capitano Nemo ma in versione cattiva, il quale intende giocare come il gatto col topo fino alla fine sia con Terry Tanaka, moglie di Jonas, sia con il pilota di sommergibili di alta profondità, grazie all'aiuto dell'immancabile pedina Celeste Singer, insospettabile figlia dell'uomo cresciuta col ruolo di femme fatale e che scopre la paternalità di Benedict nei suoi confronti solo un momento prima di ucciderlo per ereditarne la fortuna.
Tra gli antagonisti vanno inoltre a piazziarsi, seppur con ruolo secondario, l'alcolizzato Sergei, avanzo di galera al servizio di Benedict che prende di mira la povera Terry con intenzioni tutt'altro che lodevoli, e Mike Marren, ittiologo a bordo del William Bebe che lavora al recupero di Angel, in realtà in combutta con Celeste, la quale gli fa recitare la parte dello spocchioso in modo da tenere Jonas sempre su di giri per cercare di carpirgli le coordinate del famigerato Purgatorio del Diavolo.

Neutrali - FaunaPersonalmente non me la sento di mettere Angel tra gli antagonisti della storia, né tra i protagonisti, nonostante un buon 60% di trama ruoti attorno alla sua fuga dall'istituto Tanaka ed agli incubi di Jonas. È un animale cresciuto in cattività che cerca di tornare nella fossa delle Marianne ed in quanto predatore aggredisce ogni possibile preda gli capiti a tiro nel tragitto o ogni forma di vita che essa interpreta come "minaccia" - per quanto ci possano essere forme di vita in grado di minacciare uno squalo preistorico di 30 metri di lunghezza. Stesso discorso vale per i kronosaurus che aggrediscono brutalmente il Bentos e i minisommergibili di Benedict in missione nella fossa.

Minaccia dagli Abissi è un improbabile incontro tra Verné e Melville, ma ambientato in epoca moderna, dalla trama a sviluppo orizzontale e piena zeppa di materiale riempitivo, formato dai vari tentativi della ciurma del Bebe di catturare Angel, i quali offrono come unica fonte di interesse, qualche scena gore e niente più, rendendo la parte centrale del romanzo vagamente lenta e tediosa, particolare che mi salta all'occhio a distanza di oltre una decade dalla prima volta che lo lessi, la prima volta, infatti, ero più giovane e con meno letture all'attivo, e non notai la futilità delle scene da b movie narrate sfortunatamente con un lessico anche povero. Alten sa usare piuttosto bene i colpi di scena, eccezion fatta per il finale buonista.
Per quel che mi riguarda, non me la sento di consigliarvelo, a meno che non siate proprio fans del scifi adventure e vi troviate a fagocitare qualunque cosa vi capiti sottomano, diversamente avete lidi migliori verso i quali nuotare, lasciate perdere!
Qualcuno di voi l'ha letto? Se sì, che ne pensate? Noi ci vediamo Domenica prossima - questa volta per davvero, promesso!! - con un nuovo post! 




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